Arch. Daniel Caramanico

Laureato in Ingegneria Edile Architettura presso l’Università de l’Aquila, l’architetto Daniel Caramanico fin dagli anni universitari si appassiona alla progettazione partecipata, prendendo parte a workshop sulla riqualificazione delle favelas a Santo Domingo e sulla realizzazione dell’Auditorium del Parco a L’Aquila dell’Architetto Renzo Piano e della Paper Concert Hall di Shigeru Ban. Mosso dalla ferma intenzione di contribuire alla rinascita della città distrutta dal sisma, l’architetto Caramanico e alcuni colleghi fondano l’Associazione no profit VIVIAMOLAq. Insieme agli ingegneri Simone Esposito e Federico Sorgi progettano e costruiscono in autonomia nuovi spazi di aggregazione per la comunità. Dopo importanti esperienze presso RPBW Architects del senatore a vita e architetto Renzo Piano e, presso MCA – Mario Cucinella Architects dell’architetto Cucinella, dal 2015 è uno dei soci fondatori di LAP architettura, uno degli studi italiani più promettenti e coinvolti nello sviluppo di progetti sociali e culturali basati su un nuovo modello di progettazione partecipativa, con sede a Pescara.

Daniel Caramanico

Quando ero piccolo, nello studio di mio padre, mi sedevo sul tavolo da disegno – letteralmente sopra data la mia piccola statura – e iniziavo a disegnare forme geometriche definite e incastrate tra di loro. Oggi direi che astrattamente volessero comporre una città con la sua piazza. Questo suscitava l’ira della mia sorellina quando alla sua domanda ‘cosa disegni?’ non sapevo cosa rispondere: non riuscivo a trovare le parole che descrivessero il processo creativo che in quel momento stavo vivendo. Lo studio si affacciava sulla piazza principale del paese: un luogo che la domenica mattina è gremito di persone che si riuniscono spontaneamente a formare delle nicchie e chiacchierare di vari argomenti. Lì c’era sempre mio padre che discuteva di politica e io, più o meno attentamente, ascoltavo mentre guardavo quello che accadeva intorno. Così ho compreso quanto la piazza sia un elemento di socialità essenziale per una comunità: è un luogo di scambio, di appartenenza, di convivialità. Da qui la mia passione per i luoghi, per la loro funzione sociale e il mio quotidiano impegno per rendere ogni progetto pubblico un posto vitale, con un’estetica pulita, elegante e sempre contestualizzata.” Arch. Daniel Caramanico

Arch. Daniel Caramanico

Daniel Caramanico

Laureato in Ingegneria Edile Architettura presso l’Università de l’Aquila, l’architetto Daniel Caramanico fin dagli anni universitari si appassiona alla progettazione partecipata, prendendo parte a workshop sulla riqualificazione delle favelas a Santo Domingo e sulla realizzazione dell’Auditorium del Parco a L’Aquila dell’Architetto Renzo Piano e della Paper Concert Hall di Shigeru Ban. Mosso dalla ferma intenzione di contribuire alla rinascita della città distrutta dal sisma, l’architetto Caramanico e alcuni colleghi fondano l’Associazione no profit VIVIAMOLAq. Insieme agli ingegneri Simone Esposito e Federico Sorgi progettano e costruiscono in autonomia nuovi spazi di aggregazione per la comunità. Dopo importanti esperienze presso RPBW Architects del senatore a vita e architetto Renzo Piano e, presso MCA – Mario Cucinella Architects dell’architetto Cucinella, dal 2015 è uno dei soci fondatori di LAP architettura, uno degli studi italiani più promettenti e coinvolti nello sviluppo di progetti sociali e culturali basati su un nuovo modello di progettazione partecipativa, con sede a Pescara.

Quando ero piccolo, nello studio di mio padre, mi sedevo sul tavolo da disegno – letteralmente sopra data la mia piccola statura – e iniziavo a disegnare forme geometriche definite e incastrate tra di loro. Oggi direi che astrattamente volessero comporre una città con la sua piazza. Questo suscitava l’ira della mia sorellina quando alla sua domanda ‘cosa disegni?’ non sapevo cosa rispondere: non riuscivo a trovare le parole che descrivessero il processo creativo che in quel momento stavo vivendo. Lo studio si affacciava sulla piazza principale del paese: un luogo che la domenica mattina è gremito di persone che si riuniscono spontaneamente a formare delle nicchie e chiacchierare di vari argomenti. Lì c’era sempre mio padre che discuteva di politica e io, più o meno attentamente, ascoltavo mentre guardavo quello che accadeva intorno. Così ho compreso quanto la piazza sia un elemento di socialità essenziale per una comunità: è un luogo di scambio, di appartenenza, di convivialità. Da qui la mia passione per i luoghi, per la loro funzione sociale e il mio quotidiano impegno per rendere ogni progetto pubblico un posto vitale, con un’estetica pulita, elegante e sempre contestualizzata.” Arch. Daniel Caramanico