Ing. Federico Sorgi

Laureato all’Università dell’Aquila in Ingegneria Edile e Architettura, l’ing Federico Sorgi durante gli anni universitari ed il periodo di Erasmus presso Faculté Polytechnique de Mons in Belgio, matura una profonda conoscenza in tema di progettazione partecipata, di utilizzo di materiali sostenibili, urbanistica e progettazione urbana. La partecipazione a workshop internazionali, come l “International atelier LaurAQ”, tenuto dall’Istituto Tecnologico de Monterrey contribuiscono ad arricchire il suo approccio progettuale con nuove prospettive e metodologie. Nel 2011 l’ing. Sorgi partecipa alla progettazione, presso lo studio Giovanni Vaccarini Associati di Pescara, della facciata del grattacielo Olaya Tower situato a Riyad, in Arabia Saudita. Dalla collaborazione con lo studio MCA – Mario Cucinella Architects per il progetto “Open Taranto” nasce la tesi “inclusive city” per la città vecchia di Taranto un progetto di integrazione delle minoranze etniche con cui si è avvicinato ai temi dell’integrazione e dell’inclusione.  Dal 2015 è uno dei soci fondatori dello studio LAP architettura, uno degli studi italiani più promettenti e coinvolti nello sviluppo di progetti sociali e culturali basati su un nuovo modello di progettazione partecipativa, con sede a Pescara.

Federico Sorgi

“Quando ero bambino, ogni estate partivo con la mia famiglia a bordo del camper, alla scoperta di una capitale europea. Attraversando territori e piccoli paesi sconosciuti, restavo incollato al finestrino ad ammirare le diverse architetture che si avvicendavano. E mi appassionavo sempre di più nello scoprire come la conformazione delle città, la tipologia delle abitazioni, l’organizzazione degli spazi pubblici fossero così diversi da quelli a cui ero sempre stato abituato, quelli di Giulianova. Dopo ogni viaggio, tornavo con un carico di immagini nella mente che mi facevano percepire la realtà in cui vivevo in modo sempre nuovo e diverso. Forse è proprio questo che mi affascina dell’architettura: il suo essere lo specchio della comunità che vive un determinato territorio, della storia e della cultura. Mi piace il fatto che la professione dell’architetto comporti una continua sfida personale. Nel realizzare un progetto, si è costretti a mettersi in discussione e a cercare il giusto equilibrio tra le esigenze che entrano in gioco: quelle di chi vivrà e utilizzerà gli spazi, quelle legate alla destinazione d’uso e quelle dettate dalla propria esperienza e creatività.” Ing. Federico Sorgi

Ing. Federico Sorgi

Federico Sorgi

Laureato all’Università dell’Aquila in Ingegneria Edile e Architettura, l’ing Federico Sorgi durante gli anni universitari ed il periodo di Erasmus presso Faculté Polytechnique de Mons in Belgio, matura una profonda conoscenza in tema di progettazione partecipata, di utilizzo di materiali sostenibili, urbanistica e progettazione urbana. La partecipazione a workshop internazionali, come l “International atelier LaurAQ”, tenuto dall’Istituto Tecnologico de Monterrey contribuiscono ad arricchire il suo approccio progettuale con nuove prospettive e metodologie. Nel 2011 l’ing. Sorgi partecipa alla progettazione, presso lo studio Giovanni Vaccarini Associati di Pescara, della facciata del grattacielo Olaya Tower situato a Riyad, in Arabia Saudita. Dalla collaborazione con lo studio MCA – Mario Cucinella Architects per il progetto “Open Taranto” nasce la tesi “inclusive city” per la città vecchia di Taranto un progetto di integrazione delle minoranze etniche con cui si è avvicinato ai temi dell’integrazione e dell’inclusione.  Dal 2015 è uno dei soci fondatori dello studio LAP architettura, uno degli studi italiani più promettenti e coinvolti nello sviluppo di progetti sociali e culturali basati su un nuovo modello di progettazione partecipativa, con sede a Pescara.

“Quando ero bambino, ogni estate partivo con la mia famiglia a bordo del camper, alla scoperta di una capitale europea. Attraversando territori e piccoli paesi sconosciuti, restavo incollato al finestrino ad ammirare le diverse architetture che si avvicendavano. E mi appassionavo sempre di più nello scoprire come la conformazione delle città, la tipologia delle abitazioni, l’organizzazione degli spazi pubblici fossero così diversi da quelli a cui ero sempre stato abituato, quelli di Giulianova. Dopo ogni viaggio, tornavo con un carico di immagini nella mente che mi facevano percepire la realtà in cui vivevo in modo sempre nuovo e diverso. Forse è proprio questo che mi affascina dell’architettura: il suo essere lo specchio della comunità che vive un determinato territorio, della storia e della cultura. Mi piace il fatto che la professione dell’architetto comporti una continua sfida personale. Nel realizzare un progetto, si è costretti a mettersi in discussione e a cercare il giusto equilibrio tra le esigenze che entrano in gioco: quelle di chi vivrà e utilizzerà gli spazi, quelle legate alla destinazione d’uso e quelle dettate dalla propria esperienza e creatività.” Ing. Federico Sorgi